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domenica 29 aprile 2012

I malati immaginari

Salve.
Il titolo del post si rifà alla commedia di Molière, "Il malato immaginario" dove il protagonista,Argante, un uomo ricco e di buona salute si crede malato. La finta malattia viene alimentata dal dottore di Argante che per arricchirsi con il denaro ricavato dalle continue visite,non fa altro che convincere sempre più Argante di essere malato.
Bene,detto questo comprendere ciò che sto per dirvi sarà molto più semplice.
Negli ultimi tempi il numero di malattie è aumentato, si sono scoperte nuove patologie mentre altre sono state rivalutate e riclassificate come gravi.
Nel 2004,infatti, la soglia della patologia delle tre malattie  più sviluppate tra noi: colesterolo,diabete e ipertensione. In questo modo, ovvero abbassando la soglia, hanno aumentato il numero di "malati", parliamo di gente che il mese prima era sana e il mese dopo era in coma!!(è un esempio)
E sapete che succede se aumenta il numero di malati? Aumenta anche il numero di medicine prodotte, nuove medicine pe nuove malattie o, come nell'esempio precendente, per malattie che in alcuni soggetti non rappresentano una minaccia; ma questo i "nuovi malati" non lo sanno, perchè la soglia è stata abbassata, quindi UFFICIALMENTE sono malati!
C'è bisogno di nuovi malati per emettere nuovi farmaci...
A tre chilometri da Auschwitz si trovava un altro campo di concentramento dove sono morti 30 mila ebrei, ma questo campo non era stato fatto costruire da un dittatore psicotico,ma da una S.p.a, un'azienda. Quest'azienda si chiamava IG Farben, quella che fece lo Zyklon B(che poi non è altro che il nome commerciale di un agente fumingante a base di acido prussico usato nelle camere a gas dei campi di concentramento nazisti), prodotto fino al 1945. Parliamo di un'azienda che ha contribuito a uccidere un milione di persone (con una tonnellata di Zyclon B si potevano uccidere un milione di persone). Quando l'amministratore delegato della IG Farben è stato interrogato al processo di Norimberga e gli è stato detto che la sua coscienza avrebbe dovuto rendere conto delle atrocità commesse,lui disse che la sua coscienza poteva rendere conto SOLO AI SUOI AZIONISTI.
Signori... la IG Farben non è scomparsa, ha solo cambiato nome(o meglio oggi la conosciamo col nome di una delle sue società minori), ovvero Bayer.
Il primo prodotto della Bayer fu l'eroina(che veniva venduta in soluzione acquosa), durante la quale campagna di marketing l'azienda mentì dicendo che non creava dipendenza come la morfina ed era efficace anche in dosaggi minori.
Perchè ho intrapreso il discorso della Bayer mentre parlavo dei "malati immaginari"?
Ve lo starete chiedendo è normale...
Bene, la Bayer insieme alla altre  Big Pharma (ovvero le più importanti case farmaceutiche del mondo) è stata responsabile nel 2004 del processo che ha fatto abbassare la soglia della patologia del tre malattie sopracitate(diabete,ipertensione e colesterolo), ovvero ha reso malate milioni di persone SANE.
Il British Medical Journal(il quarto giornale scientifico del mondo) ha pubblicato, inoltre, l'elenco delle NON MALATTIE.
Sostanzialmente: se avete quelle cose li,non siete malati!!
(Calvizie,intestino irritabile,osteoporosi,la menopausa,la vecchiaia, la deficenza del testosterone,essere incinti,disfunzione erettile,la fobia sociale,cronica e la cellulite).
 http://www.youtube.com/watch?v=L1Kc9q8qX4Q
La Somatoline a quanto pare sembra pensarla diversamente...
Signori, il British Medical Journal, quarto giornale scientifico del mondo ci dice che la CELLULITE NON E' una malattia e di conseguenza che non occorre un medicinale per combatterla, mentre la Somatoline ,che lavora per la multinazionale italian Bolton Manitoba, sostiene l'esatto contrario, come potete vedere nello spot riportato sopra.
Sono proprio questi episodi di falsa informazione che fanno si che la gente acquisti nuovi medicinali per malattie che non sa di avere o che non ha! Per "malattie" che a volte,come in questo caso,non sono tali!!

"I malati immaginari", da qui il titolo del post, ciò che fanno le multinazionali farmaceutiche con noi è esattamente ciò che fa il dottore con Argante...

Signori,come sempre,io vi apro gli occhi...ma sta a voi il compito di osservare
Un saluto
Lacchi Nero

martedì 24 aprile 2012

LACCHI NERO'S BACK


 I CINESI NON MUOIONO



"Il container dondolava mentre la gru lo spostava sulla nave. Come se stesse galleggiando nell’aria, lo sprider, il meccanismo che aggancia il container alla gru, non riusciva a domare il movimento. I portelloni mal chiusi si aprirono di scatto e iniziarono a piovere decine di corpi. Sembravano manichini. Ma a terra le teste si spaccavano come fossero crani veri. Ed erano crani. Uscivano dal container uomini e donne. Anche qualche ragazzo. Morti. Congelati, tutti raccolti, l’uno sull’altro. In fila, stipati come aringhe in scatola. Erano i cinesi che non muoiono mai. Gli eterni che si passano i documenti l’uno con l’altro. Ecco dove erano finiti. I corpi che le fantasie più spinte immaginavano cucinati nei ristoranti, sotterrati negli orti d’intorno alle fabbriche, gettati nella bocca del Vesuvio. Erano lì. Ne cadevano a decine dal container, con il nome appuntato su un cartellino annodato a un laccetto intorno al collo. Avevano tutti messo da parte i soldi per farsi seppellire nelle loro città in Cina. Si facevano trattenere una percentuale dal salario, in cambio avevano garantito un viaggio di ritorno, una volta morti. Uno spazio in un container e un buco in qualche pezzo di terra cinese."

Ecco come inizia il romanzo Gomorra  di Roberto Saviano.
Sicuramente anche voi, almeno una volta nella vita vi sarete chiesti dove finiscono i cinesi morti in Italia.
Non si sente mai parlare di un cinese malato o morto, non vedremo mai la tomba di un cinese in Italia e questo fatto è davvero curioso.
Vi dico dove i cinesi malati NON FINISCONO, ovvero, in ospedale.
I nostri amici del sol levante si curano grazie alla medicina cinese (si, è quella roba fatta di strane erbe e infusi) e non potrete mai trovarli in un ospedale, effettivamente NON ESISTE UN SOLO CASO DEL GENERE.
Ma seguiamo un ordine cronologico.
Bene. Quanti di noi almeno una volta nella vita hanno detto che i cinesi sono tutti uguali? Ahah!!
Yang Chu, Ching Chong, Mao Yong e via discorrendo, tutti nomi simili, tutte faccie simili, creano un abiguo senso di deja vu. Arrivano in Italia e cominciano a lavorare, senza lamentarsi, senza diritti, si trovano un bel negozio nella Chinatown di Miliano o Roma e fanno una fortuna.
Ma dove finiscono i cinesi morti?
Di certo non negli involtini primavera...
Bensì, come dice Saviano, in container destinati a tornare in Cina dove poi verranno seppelliti.
Nel frattempo altri fac-simile ci raggiungono presentandosi come Yang Chu, Ching Chong e Mao Yong e noi, poveri babbei non ci facciamo nemmeno caso.
Questi tizi, che sembrano immortali, arrivano in Italia, fanno la loro fortuna per poi tenere da parte una piccola quota che gli permetterà di essere seppelliti in madrepatria e nel frattempo raggiungono il nostro Paese altri connazionali che prendono il loro posto, utilizzando i medesimi visti approfittando dei loro caratteri somatici che (indubbiamente) li rendono tutti molto simili.
Sembra un'inquietante catena di montaggio, ma è la verità.